sabato 25 dicembre 2010

AUGURI!!

Colgo l'occasione per augurare a tutti quanti voi un felicissimo Natale...
Che possa essere un giorno all'insegna dell'amore e della felicità.
Ricordatevi anche, che non è necessario aspettare il NATALE per dire alle persone speciali quanto le amiamo...

A questo proposito di questo lascio in tutti e due i Blog un video.
E' l'inizio di uno dei miei film preferiti, che ogni anno, sotto Natale, mi piace guardare insieme alle persone che amo. Godetevelo.


domenica 19 dicembre 2010

A tutti i papà..

Come vi ho già accennato ho due figli, di 4 e  6 anni. Andrea di 4 e Maddalena di 6 anni. 
Girovagando sul web ho trovato un video davvero molto bello dove si legge una poesia di Riccardo Rossi, scritta in occasione della festa del papà. Quando ho sentito la "poesia" mi sono sentito preso in causa ad ogni virgola, ad ogni frase.. 
Chi non è papà non può ancora capire.. l'amore, l'amore vero, puro, completo,irrazionale, incondizionato, assoluto, inscindibile, meraviglioso che un genitore prova verso i propri figli. 


E in particolare quello che un padre prova verso la sua "piccola" principessa...
un padre, verso una figlia femmina, sente un amore speciale. Un pò geloso e molto protettivo, cerca sempre di proteggerla e di starle dietro per essere sempre lì vicino a lei quando si sentirà sola o quando avrà bisogno di qualcuno accanto...


E io in questi sei anni ho sempre cercato di stare vicino alla mia piccola Maddy, mentre lei cresce e diventa grande.
E ogni giorno scopre qualcosa di nuovo e strabiliante e io mi sento fiero e preoccupato allo stesso tempo. La vedo crescere e ho un pò paura di svegliarmi domani, scoprire che senza che me ne rendessi conto sono passati degli anni, e che lei è pronta per prendere il volo e creare una famiglia tutta sua...


Vorrei risparmiarle le delusioni d'amore, vorrei poter allontanare il ragazzo che forse un giorno le spezzerà il cuore, vorrei poterle far capire che se oggi le sembra di vivere una tristezza più grande di lei un giorno non lontano si sentirà grata di essere stata così forte.. vorrei che sapesse che anche se certe volte la sgriderò per qualcosa, dentro di me non ci sarà traccia di rabbia... vorrei poter fare tante cose bimba mia e ti giuro che mi impegnerò ogni istante, ogni secondo per essere sempre il papà migliore per te...


godetevi il video

martedì 30 novembre 2010

Miglioriamo.. anche grazie agli esempi che scegliamo di seguire

Amo correre, amo lo sport e l'attività fisica e ho iniziato a girare per il web e cercare vari video.
E come spesso accade, per puro caso mi imbatto in un video che di "sportivo" non ha niente, ma che ha TUTTO di ciò che realmente conta.


Per chi non lo sapesse L'IRONMAN è una competizione sportiva che si tiene regolarmente  ed è così composta : 3,8 km di nuoto, 180 km in bicicletta,42,195 km di corsa.
Le tre gare vengono disputate una di seguito all'altra andando così a creare un'unica competizione.
Per affrontare l'ironman è necessario avere un ottimo allenamento, una grande determinazione e una forte motivazione.


Credo fermamente che video come questi siano il chiaro e limpido esempio di quanto l'amore sia la forza più grande e potente che possediamo... soprattutto se è amore di un genitore verso un figlio.


Personalmente sono queste le notizie che vorrei sentire al mattino quando accendo tv o radio e ascolto i telegiornali... il mondo è pieno di storie come queste. Di esempi come questi, di eroi come questi.


Se ogni telegiornale eliminasse dalla propria scaletta la rubrica dedicata all'ultimo gossip dell'ultimo dei concorrenti del grande fratello e dedicasse invece 2 minuti a raccontare queste storie... bhe, penso francamente che sarebbe un piccolo passo verso una società migliore.
 Perchè sarebbe fatta di persone che si concentrano su storie importanti, su eventi significativi, su valori veri. 
E non è vero che tutti gli italiani vogliono vedere il gossip! Proviamoci almeno.
Io lo faccio.


Godetevi questo meraviglioso video.




domenica 28 novembre 2010

Sette fonti di stress (parte terza)

Per leggere questo articolo leggere prima:

Dunque.. eravamo rimasti al nostro individuo A "duro e puro".
Bisogna fare una distinzione fondamentale tra l'individuo A e quello che in Inglese viene definito workaholic (letteralmente : alcolizzato di lavoro).
L'individuo A non riesce ad avere del tempo interamente dedicato a se stesso senza pensare o parlare di lavoro.
Addirittura si vanta di non andare in vacanza da molti anni, trascorre il tempo con la propria famiglia attaccato al telefono o al computer a lavorare. Vive nell'incapacità di "staccare la spina".

L'individuo A ripete spesso la parola "devo, devo, devo". Ha quindi un "locus" di controllo esterno. Non percepisce il controllo su ciò che fa, sul suo lavoro. Lo svolge perchè altri si aspettano che lui lo faccia.
L'individuo Workaholic al contrario, lavorano per obiettivi personali, traguardi e soddisfazioni ben determinati. 
Svolgono il loro lavoro con piacere.
Lavorano anche 10, 11, 12 ore al giorno per 7 giorni alla settimana ma sono in grado di staccarsi totalmente dal lavoro per il week-end o per una vacanza in famiglia. 

Hanno una personalità positiva e spesso coinvolgente.
Realizzano le loro capacità e sviluppano il proprio talento facendo cose che per loro sono importanti.
Non provano sentimenti negativi quali rabbia, ostilità, risentimento.
La differenza sostanziale tra Workaholic e Tipo A è il piacere che ricavano dal proprio lavoro. 

E tu? in quale dei due ti riconosci?

La tua salute potrebbe dipendere dall'accuratezza della risposta.. 

mercoledì 17 novembre 2010

LE SETTE FONTI DI STRESS (Parte seconda)

Post di proseguimento al post LE SETTE FONTI DI STRESS.
Eravamo arrivati alla finte di stress numero 3.
Passiamo al 4° punto:
  • Paura del fallimento
Chi non ha mai fatto il pensiero: "Non ci riesco". La paura di fallire è una reazione condizionata e si apprende fin da piccoli.
Se gestita in maniera produttiva ci permette di essere prudenti, di compiere scelte valutandone anche i rischi. Ma se ne siamo sopraffatti si trasforma in un grande ostacolo verso la nostra realizzazione.
Come fare per superarla?
Innanzitutto prendendo coscienza del fatto che il fallimento non è mai definitivo. E' un'opportunità per imparare le lezioni che ci servono per avere successo. 
T.Watson (fondatore dell'IBM) diceva: "Volete avere successo? Raddoppiate il vostro tasso di insuccessi! Il successo sta dall'altro lato del fallimento". 
Se impariamo a cogliere una lezione importante dai risultati che non vogliamo allora il fallimento può trasformarsi in una chiave di successo; Il vero fallimento avviene nel momento in cui scegliamo di non imparare nulla.
Nella mia vita ho riscontrato che su di me la paura di non riuscire è inversamente proporzionale alla voglia di ottenere quel determinato risultato.
Una volta capito questo, ogni volta che sento il pensiero "Non ce la faccio" che riaffiora, concentro tutte le mie attenzioni su ciò che voglio, sul perchè lo voglio e visualizzo chiaramente nella mia mente me stesso mentre raggiungo l'obiettivo. Cosa accadrà?Come mi sentirò? chi sarà li con me?
Ho utilizzato molto questa tecnica quando, circa 3 anni fa, avevo in mente un progetto lavorativo potenzialmente molto redditizio ma molto impegnativo e di complessa realizzazione. Però ci credevo moltissimo. Sentivo che realizzare quell'obiettivo avrebbe incrementato molti aspetti della mia vita: il mio lavoro, le mie finanze, il mio benessere mentale..
Non è stata una passeggiata. Ho dovuto affrontare molti ostacoli e spesso, soprattutto all'inizio, pensavo di non farcela. 
Però la voglia di avere successo era molto più grande e concentrandomi su questi pensieri positivi ho raggiunto il traguardo più velocemente del previsto.. Il potere del focus.

  • Il RIFIUTO
Avete mai conosciuto delle persone che cercano costantemente l'approvazione degli altri qualsiasi cosa facciano? E che sono letteralmente terrorizzati dal non riceverla?

Due cardiologi di San Francisco (dott. Rosenman e dott. FriedMan), hanno definito questo comportamento come "comportamento di tipo A" (Type A Behavior and Your Heart è il nome della loro pubblicazione riconosciuta in ambito medico come fonte autorevole sulla correlazione tra malattie cardiache e emozioni).

Esistono individui A a più livelli, dal più lieve al più "grave". Il livello più estremo statisticamente è più soggetto a contrarre malattie cardiache mortali e  rischia di arrivare a soffrire di disturbi psichici.

Il tipo A si sente costantemente sotto pressione, sente di avere troppe cose da fare e sempre con meno tempo a disposizione. La sua vita lavorativa è sempre un a corsa al successo, ma non in modo sano. 
Per quanto in alto possa arrivare non si sente mai soddisfatto e appagato. Sono letteralmente ossessionati dal rendimento e non si prefiggono standard misurabili (perchè vorrebbe dire che una volta raggiunto il risultato potrebbero rilassarsi).
I tipi A hanno molto a cuore le "cose" più che le persone. Lavorano costantemente accumulando più denaro, più premi, più successi, più pubblicazioni...infatti tendono a misurare il proprio valore mediante ciò che possono letteralmente "contare".
Portano il lavoro a casa, sono ossessionati dall'opinione del "capo"e cercano sempre la sua approvazione. Generalmente sono aggressivi e ostili nei confronti dei loro colleghi con cui si sentono sempre in competizione per ricevere le lodi del "capoufficio". Sono spesso arrabbiati, irritabili e scontrosi. Alcune aziende assumono di proposito persone con le seguenti caratteristiche perchè consapevoli che la loro produttività e dedizione al lavoro è maggiore di molti altri. Essi infatti producono moltissimo fino al momento in cui non sono "logorati" dallo stress accumulato e spesso e volentieri si ammalano e contraggono patologie cardiache.
Se vi riconoscete in maniera più o meno lieve nella descrizione fermatevi un attimo a riflettere. Forse avete perso il controllo. Forse questo minuto passato a leggere potrebbe salvarvi la vita.

L'unico modo che avete per combattere questa "sindrome" è DECIDERE davvero di voler cambiare. Non avete altro modo. Dovete scegliere. Altrimenti potete tranquillamente chiudere questa pagina e tornare al vostro lavoro massacrante fino a che non vi verrà un infarto sapendo perfettamente che non sarete MAI felici. 



Alcuni studi evidenziano che questo comportamento può essere ricollegato ad un rapporto conflittuale con il proprio padre.
La figura del padre viene identificata nel "capoufficio" che ne diventa una sorta di surrogato. 
Ecco spiegata la continua ricerca di approvazione e di lodi. 

Partendo dal presupposto che qualsiasi individuo, per stare bene, deve essere in "pace" con le proprie radici (i genitori) allora forse sarebbe il caso di riflettere riguardo al rapporto che abbiamo con loro.

Il comportamento di tipo A non va certo confuso con l'individuo definito: WORKAHOLIC.
Essi hanno una differenza di fondo fondamentale:
continua...

lunedì 15 novembre 2010

IL DONO DI NATALE DI YOUR TRAINERS GROUP

Ho scelto di pubblicare questo post perchè il titolo del Blog è "Miglioriamo!" e penso francamente che il miglioramento parta soprattutto da noi e dal contributo che possiamo dare per migliorare appunto la realtà che ci circonda.
Dovete sapere che in Italia sono molte le aziende che si occupano di Beneficenza ma nessuna (almeno che io sappia) lo fa in un modo così "umano", così bello e così coinvolgente come l'azienda Your Trainers Group.
Partiamo dall'inizio: come vi ho già detto, vivo e lavoro a Torino, ho la fortuna di avere molti amici che come me si interessano alla formazione e alla crescita personale e tra di noi cerchiamo sempre di tenerci aggiornati sulle novità e i progressi in questo campo.
All'inizio di Novembre una mia cara amica mi ha invitato ad una giornata di formazione il cui ricavato sarebbe stato devoluto interamente in beneficenza per portare avanti un progetto creato da un'azienda di formazione con varie sedi in Italia, Torino compresa: La Your Trainers Group.
Questo progetto ha il nome di "Il dono di Natale". Come funziona: Ogni anno in tutte le città in cui l'azienda ha una sede vengono fatte delle giornate di formazione a costo minimo: 25€ a persona. La giornata è dedicata al Benessere personale, è molto interessante, divertente e profonda. La giornata a cui ho partecipato io era tenuta dal fondatore dell'azienda Luca Lorenzoni, una persona davvero straordinaria, con grandi doti  comunicative, dall'entusiasmo contagioso.
Verso la fine della giornata Luca ci spiega in che modo le nostre donazioni saranno "devolute": intorno al 18 di Dicembre, lui e tutti ragazzi che collaborano con lui si recano in un grande Ipermercato all'ingrosso (La Metro), si dividono a coppie, ognuna con un carrello, e comprano beni di prima necessità per l'ammontare della cifra raccolta durante l'anno. Una parte della cifra viene tenuta da parte per essere poi divisa in diverse buste (ma questo lo vediamo dopo). Una volta fatta la "spesa", tutti insieme si recano nell'ufficio dell'azienda e iniziano a smistare equamente i vari prodotti (dal bagnoschiuma al parmigiano) in diversi scatoloni. Ogni scatolone contiene cose che normalmente si trovano nelle case di molti di noi, ma che per certe famiglie rappresentano un vero e proprio extra, un qualcosa che non ci si può sempre permettere... Dentro ogni pacco inoltre c'è una busta chiusa, contenente una somma in denaro.

Ogni sede di Your Trainers è in contatto con alcune parrocchie della propria città che forniscono loro i nomi delle famiglie che più di tutte sono state colpite dalla recente crisi, famiglie che non arrivano a fine mese,che hanno bisogno di sostegno e di aiuto e che spesso non lo ricevono.
A questo punto, il 20 Dicembre,Luca e i ragazzi dell'azienda partono in "missione", e a due a due, "fingendosi" dei fattorini, portano i "pacchi" alle varie famiglie, ignare di tutto.
Nessuno nomina l'azienda, nessuno si fa pubblicità. Si tratta solo di suonare il campanello, aspettare che qualcuno apra e portare il sorriso e un pò di speranza a chi a Natale, di speranza ne ha poca. E alla domanda "Ma chi è che ci manda questo regalo?" i ragazzi rispondono: "Qualcuno che ha pensato a voi".
Ero seduto sulla sedia di una sala di Hotel e avevo i brividi nel sentire questo Formatore parlare emozionato delle reazioni delle persone di fronte a quel gesto.
Poi, a tutti noi è stata fatta un'offerta impagabile: chiunque volesse partecipare a questa iniziativa era ben accetto, in qualsiasi fase della creazione. Chi volesse andare con loro a fare la spesa, chi volesse andare ad aiutarli a consegnare gli scatoloni... tutti potevano rendersi parte attiva del progetto.
A parte la mia istantanea scelta di partecipare ho riflettuto su diverse cose:
la prima è che apprezzo davvero molto la trasparenza di Your Trainers nel coinvolgere chi ha donato del denaro.
La seconda è che trovo davvero ammirevole che una società come questa, che non è un'azienda del calibro della Fiat o di una qualunque altra multinazionale, si preoccupi di fare, nel suo piccolo, della beneficenza.
La terza è che l'iniziativa, fatta in questo modo, con questo spirito e con questa passione è sicuramente la più bella a cui ho il piacere e l'onore di aderire.
Ho scelto di scrivere questo post dedicandolo a loro, innanzitutto perchè è giusto che le persone che vengono in contatto con questa azienda sappiano che hanno a che fare con gente che si preoccupa DAVVERO di cambiare la realtà di chi li circonda e renderla migliore e poi perchè penso che questa iniziativa dovrebbe essere diffusa il più possibile e spero che raccolga le adesioni da parte di chi leggerà questo post.
Per potersi mettere in contatto con loro basta andare sul sito internet, cercare la sede della propria città e aderire alla giornata che si chiama One Day. Il resto lo potrete chiedere in loco.
Un ringraziamento speciale va a Marina che mi ha fatto conoscere questa iniziativa e che come me ha scelto di aderire.


Volete sapere com'è andata la consegna dei pacchi di natale di Your Trainers?
Your Trainers Group: la consegna dei pacchi


sabato 13 novembre 2010

LE SETTE FONTI DI STRESS

Tempo fa ho letto un libro molto interessante: "Massimo Rendimento" di Brian Tracy.
Uno dei capitoli era dedicato alle sette fonti di stress che possono influire negativamente nella nostra vita.
Leggendone alcune mi sono trovato a riflettere con molta attenzione ad alcune situazioni che mi recavano stress e già solo il fatto di rifletterci su mi ha permesso di ridimensionarle e finalmente di  affrontarle.
Ho deciso quindi di creare questa pagina riportando quello che ho capito e interiorizzato leggendo il libro che vi consiglio vivamente.

  • Preoccupazione:
Statisticamente le persone si preoccupano nella loro vita di molte cose: nel 40% di cose che poi non avvengono, nel 30% di avvenimenti legati al passato che non possono in alcun modo essere modificati, nel 12% di questioni ipotetiche di malattia che poi si rivelano infondate, nel 10% di ansie rispetto a questioni irrilevanti. Il rimanente 8% delle nostre preoccupazioni sono per il 4% cose che sono fuori dalla nostra sfera di influenza e solo il 4% invece sono questioni che possiamo in qualche modo cambiare. Interessanti percentuali eh?
Purtroppo però Pre-occuparsi nella vita genera molto stress che può intaccare la serenità e di conseguenza i rapporti che abbiamo con le persone che amiamo. Cosa possiamo fare allora?

  • Un metodo suggerito nel libro che ho trovato molto utile è questo: 
  • il primo passo è di definire chiaramente la situazione che genera stress mettendola per iscritto. 
  • Stabilire la peggiore conseguenza in assoluto che potrebbe accadere a causa di questa situazione.A me è addiruttura capitato di fermarmi a questo punto perchè mi sono reso conto che "la cosa peggiore che poteva capitare" era assolutamente affrontabile oppure era praticamente impossibile che si verificasse.
  • Accettarla: forse questo è il passaggio più complicato per alcuni. Accettare significa semplicemente prendere coscienza di ciò che potrebbe accadere e essere disposti ad accettarlo. E magari rendersi conto che in ogni caso siamo in grado di uscire da questa situazione a testa alta e senza un graffio. Nel momento in cui "accetti" tutto quello che potrebbe succedere non hai più nulla di cui preoccuparti.
  • Agire: una volta definita la situazione, stabilite quali sono le AZIONI concrete che potete fare per risolverla e agite. Agite, agite , agite. Basta pensare al problema. Lasciate spazio alla soluzione.

  • Obiettivi e priorità:
Molte persone si sentono insoddisfatte rispetto al proprio lavoro perchè non sentono di avere uno "scopo" preciso e definito. Sono un pò come delle barche in mezzo al mare che continuano a navigare senza avere una meta. Non hanno Obiettivi su cui concentrare le proprie attenzioni. La conseguenza è lo stress, la negatività, una cattiva gestione del tempo. Anni fa, quando ho iniziato un nuovo lavoro ho sperimentato in prima persona questa sensazione. Avevo tante cose da fare, non mi sentivo preparato al 100% per farle, non riuscivo a vedere con chiarezza il Perchè le stavo facendo. Il risultato è stato che mi organizzavo male, non riuscivo a stabilire una scala di priorità tra i compiti da svolgere e alla fine del mese arrivavo con l'acqua alla gola, tante scadenze e poche cose fatte. 

La mia soluzione? Ho preso carta e penna ho scritto su un foglio gli obiettivi del mese. Una volta stilati gli obiettivi ho scritto quello che dovevo fare per raggiungerli. Ho praticamente stilato un Progetto per realizzarli. E indovinate? Magicamente la situazione è cambiata radicalmente. Avevo finalmente uno scopo, un motivo per svolgere i miei compiti. Se vi sembra banale provateci!

  • Incompiutezza:
Mi ricollego al punto precedente. Quando iniziamo qualcosa di importante per noi o per il nostro lavoro se non lo portiamo a termine come ci sentiamo?
Sempre in quel periodo "buio", quando non avevo ancora capito come organizzarmi, mi capitava spesso di iniziare un nuovo progetto senza poi portarlo a termine a causa di altre incombenze che si accavallavano l'una sull'altra. Era una sensazione tremenda. Mi sentivo "schiacciare" dal peso di quell'azione incompiuta, di quel progetto lasciato a metà. La Procrastinazione è una vera malattia. Ma c'è una buona notizia ! Si può curare!
Quando ho iniziato la mia "risalita" ho iniziato a lavorare molto sull'autodisciplina. Se cominciavo qualcosa, mi imponevo di portarlo a termine. Non c'erano scuse, non c'era "poco tempo", niente di niente. Mi ripetevo: "se hai voluto iniziarlo allora lo vorrai finire". Questo insegnamento mi è stato utile in tanti ambiti della mia vita. Essere in grado di rispettare gli obiettivi che ci si pone è una qualità senza prezzo. Ho fatto tesoro di quello che ho imparato in quel momento della mia vita e cerco di trasmetterlo ogni giorno anche ai miei figli.


domenica 7 novembre 2010

IL POTERE DELL'AMICIZIA

Proprio in questi giorni mi sono dedicato completamente a mettere ordine nel mio ufficio. Trattandosi di un ufficio abbastanza grande ho deciso di dedicare sia sabato che domenica per godere della tranquillità garantitami dal week-end e procedere finalmente ad una pulizia molto approfondita. Sabato mattina sono partito da casa armato di tuta da ginnastica e tanta buona volontà e mi sono messo al lavoro fino alle sette di sera con una breve pausa per uno spuntino. Per non essere distratto ho lasciato a casa il telefono e haimè, ho dimenticato la mia fedelissima cassa portatile per l'i-pod e non ho potuto godere della compagnia della musica. Il secondo giorno verso metà pomeriggio ho cominciato a sentire il "peso" della solitudine. Niente telefonate, niente domande, niente risposte.. sarà anche che avendo due bambini di 4 e 6 anni che circolano per casa è piuttosto difficile godere di momenti di assoluto silenzio (a parte forse alle tre del mattino). Ho cominciato a interrogarmi su quanto la mancanza di rapporti sociali possa influire nella vita di ogni individuo e appena tornato a casa ho cominciato ad informarmi e ho scoperto che:
Statisticamente le persone che vivono, o si sentono in solitudine sono più soggetti alle malattie rispetto a coloro che coltivano legami sociali.
La solitudine inoltre, può arrivare a creare scompensi fisici come alterare le funzioni cardiache, i ritmi del sonno o abbassare le difese immunitarie.
Scientificamente parlando, una ricerca dell'Università della California ha dimostrato che le aree del cervello coinvolte in uno stato di sofferenza prodotta da solitudine o emarginazione, sono le stesse che vengono coinvolte in caso di dolore fisico.
La salute fisica di un individuo non può prescindere dal suo benessere sociale e psichico.

Uno studio compiuto dalla Brigham  Young University ha dimostrato che le relazioni umane non solo migliorano la qualità della vita... ma allungano le nostre prospettive di sopravvivenza del 50%!(la ricerca è pubblicata sulla rivista Plos Medicine in questo link)
I rapporti sociali vengono paragonati a fattori che influenzano la nostra longevità come: attività fisica, fumo, alcool e obesità.
Nel paragonare i vari fattori gli scienziati sono arrivati a stilare una vera e propria lista.
Avere poche amicizie o non averne affatto risulta dannoso quanto fumare 15 sigarette al giorno o essere alcolizzati.
E' addirittura due volte più nocivo dell'obesità.
Inoltre, avere molti amici, ci sostiene anche da un punto di vista pratico. Infatti saranno molte le persone che si preoccuperanno del nostro benessere, della qualità della nostra vita, della nostra salute e della nostra sfera emotiva ed emozionale. Saranno molte le persone che saranno presenti nel momento in cui avremo bisogno di sostegno o di aiuto.
L'amicizia è un vero dono della vita e va coltivata e onorata ogni giorno. Dopotutto, lo dice anche il detto: "Chi trova un amico trova un tesoro"

sabato 30 ottobre 2010

Vivere e morire per un ideale



Proprio oggi sono andato a visitare il museo "Carceri le nuove" a Torino. E' stata un'esperienza molto forte e densa di significati. Il museo è appunto situato presso l'ex carcere di Torino. Fu inaugurato nel 1870 e rimase in funzione fino alla costruzione del carcere delle Vallette nel 1986. Inizialmente fu concepito come carcere a segregazione individuale, il che comportava che i detenuti non avessero modo di avere contatti tra di loro in nessuna occasione. Anche l'ora d'aria era in totale e completa solitudine, le finestre erano costruite per far si che guardando fuori fosse visibile soltanto il cielo. Ciò che rende preziosa questa costruzione è la storia di cui sono impregnate le sue mura. Durante il periodo fascista infatti furono rinchiusi e giustiziati moltissimi appartenenti alla resistenza  e partigiani, ebrei deportati e condannati a morte. Qui aveva sede il braccio carcerario tedesco gestito dalle SS, dove i detenuti venivano torturati per settimane, mesi e dove furono rinchiusi moltissimi ebrei in attesa di essere caricati sugli ormai tristemente famosi vagoni del treno diretti ai campi di concentramento. Il carcere si rese teatro di molteplici orrori fino a che i nuovi diritti costituzionali non costrinsero la città ad apportare le opportune modifiche per rendere più umane le condizioni della struttura. Ciò che colpisce direttamente al cuore sono le storie dei partigiani che furono catturati, processati e giustiziati tra il 44' e il 45' e che furono ospiti per diverso tempo di quelle anguste celle, nei sotterranei, al freddo, con una finestra a 2 metri di altezza, alta quanto una spanna. 
Colpevoli di aver dato voce alla libertà, di aver vissuto per un'Italia libera , democratica, colpevoli di aver sognato un futuro migliore.. per i loro figli.. nipoti.. e per tutti coloro che fossero venuti dopo. Vissuti in un'epoca in cui anche la libertà aveva un prezzo. E loro lo hanno pagato per tutti.  E girando di cella in cella si riconoscono nomi noti, nomi incisi sulle targhe che indicano alcune delle vie principali di Torino... Giambone, Cibrario, Artom, Vian, Giachino, Braccini... ragazzi di appena 17, 18, 19 anni. Catturati, processati e fucilati senza pietà. Ragazzi che hanno lasciato famiglie, mogli, figli.. per cercare di garantire loro una vita libera. E attraverso le mura di quelle celle risuonano le loro parole incise sui muri o scritte in lettere spedite poco prima di essere giustiziati... e tutti loro, lanciano un potente messaggio: "non dimenticate". Non dimenticate le vittime, non dimenticate i carnefici, non dimenticate coloro i quali sono in parte responsabili della libertà di cui godiamo oggi. In molte celle si leggono messaggi come: " muoio da uomo innocente ma sapendo che dono la mia vita in nome di un'Italia libera", "hanno respinto la mia richiesta di grazia, tra due ore sarò fucilato, il mio sangue sarà versato per una giusta causa". Giovani che hanno avuto il coraggio di dire "NO", pur sapendo che avrebbero rischiato le loro vite. Giovani che avevano una così grande causa da portare avanti che superava la paura. Giovani che non hanno conosciuto la gioia di essere padri, la sensazione di sentirsi liberi. Ma è grazie al loro sacrificio che oggi noi possiamo esserlo. Noi abbiamo la possibilità di essere migliori grazie al loro esempio. Noi possiamo far rieccheggiare nel tempo il loro messaggio. E il modo più grande che abbiamo per onorare quelle vite non è dedicando loro una targa. E' vivere ogni giorno con la gratitudine nel cuore. Vivere ogni giorno da uomini fieri e orgogliosi della storia che racconta il nostro paese. Vivere ogni istante onorando il dono della vita. E pensare che quelle persone non sono solo nomi incisi sulla pietra. Sono persone. Persone che avevano un volto, un nome, delle speranze e dei sogni, famiglia , mogli ,figli, fidanzate.. persone che avevano un cuore, che si è spento nel nome della libertà.
                                                                        1923-1045 (22 anni)
"se un uomo non è disposto a morire per le proprie idee o non valgono nulla le sue idee o non vale nulla lui"
http://www.museolenuove.it/

domenica 24 ottobre 2010

SELF-HELP LE NUOVE FRONTIERE DEL BENESSERE PERSONALE




“Di tutte le cose che possono avere un effetto sul vostro futuro, credo che la crescita personale sia la più grande. Possiamo parlare di crescita delle vendite, crescita del profitto, crescita patrimoniale, ma tutto questo probabilmente non avverrà senza la crescita personale." - Jim Rohn


Crescita personale… negli ultimi anni si sente sempre di più parlare di questo fenomeno in continua ascesa.. ma anche se molti ne parlano, pochi riescono poi a spiegare davvero di che cosa si tratti.

Ci voglio provare anche io, a spiegare, questo immenso universo che vive tante volte parallelamente al nostro senza che le strade si incrocino (purtroppo) e chissà che con il mio intervento qualcuno di voi si incuriosisca tanto da aprire quella porta e si lanci in una nuova esperienza entusiasmante e coinvolgente proprio come feci io un po’ di anni fa.

La crescita personale è,credo,un po’ l’obiettivo di tutti. Crescere a livello lavorativo,familiare, crescere all’interno di un rapporto umano che sia di amicizia o con i propri figli,progredire come individui.

Ma non tutti hanno gli strumenti e i metodi migliori per poter effettuare questi “salti di qualità” al meglio.
Come in altri ambiti gli Stati Uniti precedono l’Europa in questo campo di circa dodici anni. Infatti il “nuovo mondo” vanta un vasto numero di studi sul potenziale della mente umana, migliaia di libri che trattano questo argomento da molte angolazioni diverse e molti, anzi moltissimi “life o personal coach”.
Al solo sentire queste qualificazioni alcuni italiani puntano l’indice scandalizzati e gridano alla “solita americanata da esaltati”.

Sì, forse si tratta di “americanate”, ma se si ha l’umiltà e la voglia di scrollarsi di dosso tutti i pregiudizi e le credenze popolari che tante volte ci portano a guardare con diffidenza tutto ciò che è nuovo e che non abbiamo mai visto si possono trarre molteplici benefici da questa tipologia di corsi che si basano principalmente sul Self - help, il concetto che parte dal presupposto che per aiutare sé stessi efficacemente è valida e utile l'esperienza di studiare e mettere in pratica tecniche, idee e metodi provati con risultati concreti da altri che hanno già ottenuto l'efficacia desiderata.

Nell’universo della formazione italiana si fanno sentire diverse realtà di aziende che da ormai molti anni si occupano di formazione in italia con diverse sedi sparse in tutto il territorio.
I punti in comune di queste diverse realtà sono molteplici: permettere ad ogni partecipante ai corsi di poter acquisire strumenti e capacità tali da permettergli di andare a lavorare su quelle aree della propria vita che vengono definite come “migliorabili”.
“Migliorabile”… per alcuni può risultare una terminologia anche piuttosto ottimistica se messa a confronto con le difficoltà che si incontrano nella vita, che spaziano dalle difficoltà di un adolescente nel rapportarsi con i propri compagni fino ad arrivare al dolore che può essere provocato dalla perdita di una persona cara… nella mia personalissima esperienza ho capito una cosa fondamentale, le “sofferenze” di ciascuno di noi non possono e non devono assolutamente essere messe a confronto.

Questo perché? Per il semplice motivo che ognuno di noi vive e percepisce le difficoltà in maniera assolutamente personale.E in maniera altrettanto personale le affronta o meno.
Premetto una questione fondamentale che mi sta a cuore .
Tali aziende non hanno né la pretesa e nemmeno desiderano andare a sostituire in qualche modo un lavoro di tipo psicologico.
Si tratta di ambiti e metodi di lavoro completamente distinti. Questi corsi potrebbero essere semplicemente definiti come “corsi di seconde opinioni”, di punti di vista insomma.. esattamente come quando si parla con i propri amici cercando di trovare in loro un po’ di quella razionalità che tante volte manca nelle situazioni di crisi, queste persone si propongono come i “professionisti della seconda opinione”, coloro i quali con una grande esperienza alle spalle, con un background di crescita personale ci permettono di guardare le cose da un’altra angolazione. E spesso ci si trova ad affrontare e superare momenti di disagio che prima sembravano scogli insormontabili.

Grande esponente di questa “filosofia” negli Stati Uniti è Antony Robbins, la cui storia è conosciutissima da chi “mastica” un po’ di formazione (un vero e prorio self-made-man, cresciuto in una situazione familiare di disagio, con diversi problemi economici e di salute riesce a trovare dentro di sé la forza e gli strumenti per migliorare la sua vita e diventare un uomo di successo. Da quel momento in poi si dedica all’insegnamento di ciò che ha reso possibile questo successo in così poco e con così grandi risultati).
Questo approccio di formazione si basa sul principio secondo il quale tutte le risorse di cui abbiamo bisogno sono dentro di noi, bisogna solo trovare il modo di trovarle, tirarle fuori e sfruttarle al meglio.

Personalmente ritengo questo schema di pensiero produttivo ed incoraggiante, penso francamente che il mondo i cui ci troviamo abbia bisogno di una nuova generazione di individui che non piagnucolano di fronte alle sfide, che non si nascondono dietro alle scuse, ma che trovano dentro di sé il coraggio, la forza e l’onestà di ammettere quelli che sono gli sbagli passati e che guardano al futuro con ottimismo e con la ferma convinzione che questo nostro grande e a volte bizzarro mondo possa essere migliore.

E chissà, forse un giorno saranno proprio questi giovani la nuova classe politica, che non punta il dito sugli altri ma che si rimbocca le maniche e agisce.

Anthony "Tony " Robbins. Formatore e personal coach Statunitense di grande fama, è stato consulente di persone come Andre Agassi, Bill Clinton, Michael Gorbaciov, Donald Trump e molti altri personaggi influenti del panorama Americano.






giovedì 21 ottobre 2010

ABBONDANZA



Ho sentito parlare di abbondanza per la prima volta guardando il film “The Secret”; non so se qualcuno lo abbia visto o ne abbia sentito parlare. Questo film, dallo straordinario successo internazionale, spiega la “Legge dell’attrazione”, cioè il modo in cui i nostri pensieri influenzano la nostra realtà e letteralmente “attirano” a noi le esperienze che viviamo e la quantità di risorse che ci troviamo a disposizione nella vita.

Vi è mai capitato di voler evitare una situazione e trovarvici poi dentro in modo inspiegabile? Quello che secondo la legge di attrazione ha contribuito a creare questa situazione sono proprio i nostri pensieri. In altre parole si parte dal presupposto che tutto è energia e che anche i nostri pensieri lo sono. In ogni istante attraverso di essi propaghiamo nell’universo energia che va a mescolarsi con altra già presente, questo scatenerebbe delle reazioni che portano al realizzarsi di quello che abbiamo pensato, immaginato, visualizzato, a cui abbiamo appunto “dato energia”.

A me sembrava strano all’inizio credere a una cosa del genere, ma poi ho pensato a tutte le volte in cui nella vita mi sono capitate cose che desideravo fortemente e ho attribuito la responsabilità a questo.

E’ un principio molto importante perché mi ha permesso di rendermi conto che sono artefice proprio di tutto ciò che mi accede. Parlo così oggi perché ho applicato i messaggi di “The Secret” nella mia vita e FUNZIONA! Per esempio ho applicato questi insegnamenti quando ho aperto la mia attività. Ho pensato che sarebbe stato facile raggiungere il primo step e che l’avrei fatto nei tempi prestabiliti; ho iniziato a immaginare le persone che avrei incontrato, che mi avrebbero ascoltato attente e interessate e che avrebbero detto di sì a quello che avevo da proporre. Mi sono connesso al senso di gratitudine legato al risultato che avrei ottenuto e per la soddisfazione delle persone che avrei incontrato. Ho proprio fatto come sé fosse stato già così e così è stato! Ovviamente non mi è bastato stare in casa a pensare e visualizzare ma ho dovuto e voluto fare le azioni necessarie per ottenere quel risultato, ma mentre le facevo ero animato da quei pensieri e da quel senso di gratitudine, e indovinate un po’? Il risultato è arrivato! 

Da quel periodo lo faccio ogni volta e la mia vita è cambiata in meglio! Se non avete ancora visto il video o letto il libro “The Secret” fatelo, ne vale la pena.

sabato 16 ottobre 2010

PANTA REI


Eraclito sosteneva "Tutto scorre”.

Fondamentalmente il concetto è: tutto cambia, nulla rimane lo stesso, esattamente come il fiume che, pur avendo sempre il medesimo letto, ospita ogni istante acqua diversa. Allo stesso modo è l'uomo: la crescita, il cambiamento e l'evoluzione fanno parte di lui. E' la natura a insegnarlo. Crescere è normale. Ogni cosa cresce perché la crescita è il mezzo che la natura ha donato per affrontare meglio gli eventi, per sopravvivere e anche per poter vivere meglio.
Lo sviluppo personale è il mezzo per evolversi, migliorarsi, per fare un salto di qualità. Confucio diceva "acquisisci nuove conoscenze, mentre rifletti sulle vecchie". Non credo in realtà che sia necessario scomodare Confucio per capire che il costante e continuo miglioramento siano la base del progresso. Solamente un inconsapevole, nel terzo millennio, non dedicherebbe molte delle sue energie per migliorarsi!

Al giorno d’oggi si possono trovare spunti di crescita ovunque: un buon libro, un corso, un video su internet. Per chi vuole maturare le opportunità sono ovunque, basta cercarle! Se ogni azienda seria sceglie d’investire nella formazione dei suoi dipendenti, perché ognuno di noi non fa la stessa cosa con se stesso?

Credo fermamente che la ricerca del miglioramento dovrebbe diventare una consuetudine, qualcosa di scontato per l'uomo moderno. Vedo nella crescita personale la via di evoluzione più veloce per l'uomo. Crescere vuol dire condividere, orientare la propria attenzione alla soluzione dei problemi, vuol dire, in sostanza, esigere per se stessi il meglio. Significa scegliere di essere ogni giorno un po' più felice del giorno precedente.

Meandro diceva: "a lungo andare solo il capace ha fortuna". L'ho sempre trovata una frase estremamente affascinante! Ogni tanto si sentono persone che attribuiscono il successo degli altri al caso, alla buona sorte o alla fortuna. Sono convinto che un pensiero come questo tenda a deresponsabilizzare terribilmente chi non ottiene un risultato. Non voglio credere che il successo sia da attribuire alla fortuna! Preferisco pensarmi artefice della mia sorte e responsabile della mia vita! Preferisco credere che sarà la mia costante crescita a portarmi al raggiungimento dei miei obiettivi!

Ritengo che la vita sia più facile per chi sceglie di crescere! Lo dicevano anche i latini, in fondo: "homo faber suae fortunae"! E noi, più di 2000 anni dopo, non l'abbiamo ancora capito?

martedì 12 ottobre 2010

IL POTERE DELLA VISUALIZZAZIONE






Il destino non è questione di fortuna; ma è questione di scelte. Non è qualcosa che va aspettato ma piuttosto qualcosa che deve essere raggiunto. - William Jennings Bryan


Le scelte, una persona le prende tutti i giorni: per vestirsi prima di uscire di casa, quando decide cosa mangiare, dove andare, come vivere la propria vita, come vuole sentirsi all’interno del proprio corpo…

A me piace molto fare sport, corsa, flessioni, addominali e ultimamente mi sto dedicando a utilizzare la visualizzazione.
Con questo termine intendo che più si utilizza in modo produttivo la nostra mente più possiamo ottenere risultati positivi, anche nello sport.

Come sarebbe dedicare del tempo seduti su una comodissima poltrona o sdraiati sul letto e riuscire a migliorare le proprie capacità fisiche?

A me ha sempre affascinato capire come e se fosse possibile. Allora ho scelto di farlo.

Ogni giorno dedico del tempo per me, mi sdraio sul mio letto, mi siedo comodamente sulla poltrona di casa, chiudo gli occhi e inizio a visualizzare. Ma cosa?

Mi immagino a fare attività fisica, visualizzo fin nei minimi dettagli ogni muscolo che si attiverebbe in quel movimento, la superficie del terreno sotto le mie mani, mentre faccio flessioni, la mia respirazione, la resistenza di ogni mio muscolo, il sudore che scende sulla mia fronte e la fatica che proverei in quei momenti, e ogni volta la mia attenzione si sofferma sui pensieri che ho in quegli istanti, sul perché lo faccio sul mio obiettivo da raggiungere. Ho notato che tutto questo mi ha portato a ottenere dei miglioramenti quando, fisicamente, faccio sport.

Sono molto più concentrato, più energico e la mia mente si focalizza con più facilità non sulla fatica ma sul mio obiettivo finale! Insomma su quello che voglio.

Sapevate che la nostra mente non distingue un’esperienza vividamente immaginata da una realmente vissuta? Io l’ho letto sul libro di Maxwell Maltz, “Psicocibernetica”; penso, quindi, che scegliere di utilizzare la propria mente per migliorare anche il proprio aspetto fisico, per sentirsi più carichi, esprimere più energia e sentirsi sempre meglio con se stessi, sia una cosa utile a chiunque.
Provate per credere!

Anzi scegliete di crederci, anche questo dipende da dove orientate la vostra mente.