Eravamo arrivati alla finte di stress numero 3.
Passiamo al 4° punto:
- Paura del fallimento
Se gestita in maniera produttiva ci permette di essere prudenti, di compiere scelte valutandone anche i rischi. Ma se ne siamo sopraffatti si trasforma in un grande ostacolo verso la nostra realizzazione.
Come fare per superarla?
Innanzitutto prendendo coscienza del fatto che il fallimento non è mai definitivo. E' un'opportunità per imparare le lezioni che ci servono per avere successo.
T.Watson (fondatore dell'IBM) diceva: "Volete avere successo? Raddoppiate il vostro tasso di insuccessi! Il successo sta dall'altro lato del fallimento".
Se impariamo a cogliere una lezione importante dai risultati che non vogliamo allora il fallimento può trasformarsi in una chiave di successo; Il vero fallimento avviene nel momento in cui scegliamo di non imparare nulla.
Nella mia vita ho riscontrato che su di me la paura di non riuscire è inversamente proporzionale alla voglia di ottenere quel determinato risultato.
Una volta capito questo, ogni volta che sento il pensiero "Non ce la faccio" che riaffiora, concentro tutte le mie attenzioni su ciò che voglio, sul perchè lo voglio e visualizzo chiaramente nella mia mente me stesso mentre raggiungo l'obiettivo. Cosa accadrà?Come mi sentirò? chi sarà li con me?
Ho utilizzato molto questa tecnica quando, circa 3 anni fa, avevo in mente un progetto lavorativo potenzialmente molto redditizio ma molto impegnativo e di complessa realizzazione. Però ci credevo moltissimo. Sentivo che realizzare quell'obiettivo avrebbe incrementato molti aspetti della mia vita: il mio lavoro, le mie finanze, il mio benessere mentale..
Non è stata una passeggiata. Ho dovuto affrontare molti ostacoli e spesso, soprattutto all'inizio, pensavo di non farcela.
Però la voglia di avere successo era molto più grande e concentrandomi su questi pensieri positivi ho raggiunto il traguardo più velocemente del previsto.. Il potere del focus.
- Il RIFIUTO
Due cardiologi di San Francisco (dott. Rosenman e dott. FriedMan), hanno definito questo comportamento come "comportamento di tipo A" (Type A Behavior and Your Heart è il nome della loro pubblicazione riconosciuta in ambito medico come fonte autorevole sulla correlazione tra malattie cardiache e emozioni).
Esistono individui A a più livelli, dal più lieve al più "grave". Il livello più estremo statisticamente è più soggetto a contrarre malattie cardiache mortali e rischia di arrivare a soffrire di disturbi psichici.
Il tipo A si sente costantemente sotto pressione, sente di avere troppe cose da fare e sempre con meno tempo a disposizione. La sua vita lavorativa è sempre un a corsa al successo, ma non in modo sano.
Per quanto in alto possa arrivare non si sente mai soddisfatto e appagato. Sono letteralmente ossessionati dal rendimento e non si prefiggono standard misurabili (perchè vorrebbe dire che una volta raggiunto il risultato potrebbero rilassarsi).
I tipi A hanno molto a cuore le "cose" più che le persone. Lavorano costantemente accumulando più denaro, più premi, più successi, più pubblicazioni...infatti tendono a misurare il proprio valore mediante ciò che possono letteralmente "contare".
Portano il lavoro a casa, sono ossessionati dall'opinione del "capo"e cercano sempre la sua approvazione. Generalmente sono aggressivi e ostili nei confronti dei loro colleghi con cui si sentono sempre in competizione per ricevere le lodi del "capoufficio". Sono spesso arrabbiati, irritabili e scontrosi. Alcune aziende assumono di proposito persone con le seguenti caratteristiche perchè consapevoli che la loro produttività e dedizione al lavoro è maggiore di molti altri. Essi infatti producono moltissimo fino al momento in cui non sono "logorati" dallo stress accumulato e spesso e volentieri si ammalano e contraggono patologie cardiache.
Se vi riconoscete in maniera più o meno lieve nella descrizione fermatevi un attimo a riflettere. Forse avete perso il controllo. Forse questo minuto passato a leggere potrebbe salvarvi la vita.
L'unico modo che avete per combattere questa "sindrome" è DECIDERE davvero di voler cambiare. Non avete altro modo. Dovete scegliere. Altrimenti potete tranquillamente chiudere questa pagina e tornare al vostro lavoro massacrante fino a che non vi verrà un infarto sapendo perfettamente che non sarete MAI felici.
Alcuni studi evidenziano che questo comportamento può essere ricollegato ad un rapporto conflittuale con il proprio padre.
La figura del padre viene identificata nel "capoufficio" che ne diventa una sorta di surrogato.
Ecco spiegata la continua ricerca di approvazione e di lodi.
Partendo dal presupposto che qualsiasi individuo, per stare bene, deve essere in "pace" con le proprie radici (i genitori) allora forse sarebbe il caso di riflettere riguardo al rapporto che abbiamo con loro.
Il comportamento di tipo A non va certo confuso con l'individuo definito: WORKAHOLIC.
Essi hanno una differenza di fondo fondamentale:
continua...
Ho conosciuto molt persone che per la paura di cambiare e mancanza di coraggio, continuavano a stare nel proprio "brodino tiepido", cioè che la cosa che facevano non era nè piacevole nè eccessivamente distruggente. A questo punto a me sorge una domanda: "Ma che vita vuoi vivere?". Anche il cantante Vasco Rossi canta:
RispondiElimina"Vivere o sopravvivere. Senza perdersi d'animo mai. E combattere e lottare contro tutto contro."
Anche se non è uno dei miei cantanti preferiti, ammetto che questa frase ha toccato a pieno l'argomento.
Io ho provato entrambe...paura del fallimento e del rifiuto! Se devo essere sincera ancora adesso ma riesco a cambiare questi pensieri dandone un nuovo significato o una nuova versione più produttiva per me..non è sempre facile e non sempre riesco a farlo in pochissimo tempo ma si può fare!!
RispondiEliminaDopo aver letto la seconda parte di questo stupendo post, mi sono soffermato a riflettere sul termine "decidere". Parola magnifica... Troppo spesso trovo venga sottovalutata l'importanza del decedere.
RispondiEliminaIncredibile quanto sia importante il rapporto con i propri genitori e quale grande influenza possa avere nella vita di ogni giorno...è proprio vero: le radici devono essere coltivate sempre per mantenerle più sane possibile...
RispondiEliminadecidere significa Tagliare!
RispondiEliminaTagliare via ogni altra possibilità!
Secondo me bisogna imparare nella vita davvero a decidere a conoscersi per poter scegliere esattamente ciò che si vuole fare!
Anche perchè quando fai una cosa che ti piace e sei in grado di divertirti è facile decidere la scelta migliore:essere felice!
così ogni cosa diventa molto molto molto più leggera e fallimento e rifiuto non intaccano la tua identità!
caspita....la paura del fallimento....quella si che mi fa stressare. Stavo organizzando un evento importante per il mio ristorante: la prima volta che organizzavo una cena di gala con dei personaggi dello spettacolo e devo dire che star dietro a tutto (chef, amministratore delegato, produttori dei V.I.P., ecc ecc) è stato parecchio impegnativo e mi ricordo che in quel periodo ero veramente intrattabile. Poi però è andato tutto bene e dopo una bella dormita del giorno dopo ero molto più tranquillo e soddisfatto!! Però è vero...basta volerlo che va tutto bene e tutto andrà bene!!! Senza bisogno di stress!!
RispondiEliminaWow! E' particolare pernsare che impersonifichiamo il nostro capo con nostro padre! E' altrettanto particolare pensare che spesso ci rendiamo la vita così complicata solo perchè non conosciamo questi strumenti! Lo stress è quella cosa che spesso ci fa vivere male e che a volte causa situazioni molto spiacevoli...
RispondiEliminaè proprio vero....abbiamo paure che non esistono perchè il fallimento non esiste...ma assolutamente sono stra daccordo con te dicendo che il fallimento è una parla che definisce cmq un risultato...che è zero.....da cui possiamo assolutamente imparare ....
RispondiEliminaquando si dice il caso...proprio in questi giorni ho deciso di smettere di farmi fregare da queste cose...siamo umani e ci sono delle volte che ti metteresti in un angolino a rimpiangere e dar sfogo alla tua delusione...l'importante è farlo per il primo minuto poi basta!perchè più lo fai e più perdi tempo....del tempo clamoroso che puoi investire nel avere un risultato migliore!
RispondiEliminaComplimenti al tizio del video!
RispondiEliminaIo mi sa che son un po' troppo A..... ogni tanto la tastiera in faccia a qualche mio collega gliela spaccherei..... non hai qualche strumento pratico da suggerirmi per evitarlo?
Complimenti al tizio del video!
RispondiEliminaIo mi sa che son un po' troppo A..... ogni tanto la tastiera in faccia a qualche mio collega gliela spaccherei..... non hai qualche strumento pratico da suggerirmi per evitarlo?
Sììì!ho visto quel film!Ma sapete che non mi ricordo più come continua? =) Forse è meglio che me lo riguardo va!
RispondiEliminaMi piace questa visione del fallimento... la compro!
RispondiEliminaBeh ...che dire di 'tipi' A ne è pieno il mondo, purtroppo credo che in tutti gli ambienti che frequento ce ne sia uno che rispecchia queste caratteristiche...pensavo fossero solo odiosi...adesso capisco che vadano anche aiutati!!!
RispondiEliminasi però non è sempre facile pensare così positivo!a volte ci sono dei fallimenti che ti possono cambiare il percorso della vita...se mi dite come si fa a pensarla in un'altra maniera a me farebbe molto piacere!
RispondiEliminauna volta pensai di aver fallito in ambito scolastico...invece col senno di poi mi sono reso conto di aver intrapreso una strada migliore...quindi è proprio vero che il fallimento non esiste!!
RispondiEliminaè bello pensare che non esistono fallimenti, solo risultati. quando lo lessi per la prima volta in un libro di Antony Robbins rimasi davvero sbalordita: per me ogni obiettivo non raggiunto fino ad allora aveva rappresentato un fallimento. una volta che cambiamo la nostra percezione però ecco che innanzitutto ci viviamo molto meglio le situazioni, e poi possiamo lavorare per modificare quelle azioni che ci hanno portato nella direzione sbagliata in maniera da imboccare la strada che vogliamo... fa davvero la differenza!
RispondiEliminaUna volta da qualche parte ho sentito una citazione che diceva:
RispondiElimina"Che tu creda di riuscire, o che tu creda di non riuscire avrai comunque ragione"
Attenzione ai pensieri che ci facciamo... =)
@Citazioni
RispondiEliminaquella frase è stata detta da Henry Ford
Io a volte ho tanta difficoltà a gestire la paura del fallimento ... come posso fare ? Avete altri consigli da darmi ?
RispondiElimina@Citazioni: questa frase ce l'ho scritta a caratteri cubitali in camera mia!io la leggo in positivo...quindi credo sempre di riuscire in qualcosa se mi impegno veramente!
RispondiElimina@Kem-k: io mi chiederei i vantaggi che mi dà avere paura del fallimento...solitamente è quella di non agire!Perchè agendo potresti scoprire di non essere all'altezza...e se non fosse così? Innanzitutto agisci, se poi credi che qualsiasi cosa accada sia la cosa migliore per noi, allora bè, non hai nulla da temere! Buona fortuna!! =)
RispondiEliminaNon immaginavo si potessero classificare le fonti di stress!Pensavo fosse uno e basta!La stanchezza gioca un ruolo importante sullo stress?Io trovo che quando non sono riposata molte più cose me le vivo male o peggio..
RispondiEliminaAvevo già sentito parlare di tipo A ma non avevo mai letto che la causa potesse essere legata al rapporto famigliare. Per quanto riguarda il fallimento è vero, più vuoi una cosa e più hai paura di non farcela. La questione però è proprio legata al fatto che se non ti muovi sicuramente non la raggiungi e non la ottieni, allora hai creato esattamente ciò che non volevi... Hai fallito. Io mi dico sempre una cosa che mi da forza ed è:"se non provi non lo sai"... È semplice e può sembrare banale ma è nelle cose semplici che c'è la verità. Buona giornata a tutti!
RispondiEliminale regole scritte nell'articolo sono sacrosante,l'ho letto attentamente e mi son ritrovato in diversi esempi,sembrava stesse parlando di me..
RispondiEliminaconoscersi meglio è fondamentale e questo articolo mi ha dato diversi spunti utili...ora che non ho più paura del rifiuto e di fallire,CHI VUOLE USCIRE CON ME??
che figa la frease "se non provi non lo sai"! Uno spunto interessante! Un mio amico, invece, quando si trovava davanti ad un'occasione, si faceva sempre una semplice domanda: "perchè no?". Da quando me l'ha raccontato ho cominciato spesso ad adottare la stessa strategia... perchè no? Mi ha aiutato tantissimo a gestire situazioni che normalmente mi avrebbero sottoposto ad elevato stress!
RispondiEliminaNon avevo mai visto così in profondità le cause del mio stress al lavoro..grazie mille per gli spunti!
RispondiEliminaGrazie al consiglio di "anonimo" !!! Ne farò tesoro ! Rileggendo l'articolo meglio ora invece vorrei dire che trovo scandaloso che le aziende cerchino personaggi di Tipo A ... è come favorire lo stress ... Incredibile e scandaloso ....
RispondiEliminaIo vorrei migliorare il rapporto con mio padre. Veramente non ce l'ho un rapporto con mio padre. E sono molto arrabbiato per questo. Ho sempre dato la colpa a lui, ma non è servito a niente..
RispondiEliminaSono curiosa di sapere le prossime fonti! Così ci lavoro su e...via stress!!
RispondiElimina@Anonimo: se vuoi veramente migliorare il rapporto con tuo padre non mi sembra un blog il luogo ideale per iniziare farlo... un po di coraggio, un po di umiltà e soprattutto vacci a parlare a quattr'occhi!
RispondiEliminaQualcuno mi ha insegnato che il fallimento non esiste, esistono soltanto risultati voluti e risultati non voluti...non è meno stressante pensarla così?
RispondiEliminaNon ho capito tipo A e tipo B... :(
RispondiEliminaCredo fortemente che paura del fallimento e paura del rifiuto siano strettamente collegate!
RispondiEliminaSmettere di fare le cose in funzione di quello che possano pensare gli altri di noi ti fa sentire molto più leggero!
@anonimo
RispondiEliminaCerto che non è facile,o meglio non sempre è facile, quello che ha aiutato me è pensare ai vantaggi che mi può dare pensare in un modo o in un'altro!Sicuramente partire con il pensiero che fallirò non mi aiuterà a raggiungere il risultato che voglio, quindi sta a noi scegliere...cosa credere...
ho avuto a che fare con la paura di fallire e il pensare in continuazione a ciò che non volevo non ha fatto altro che realizzarlo......
RispondiEliminascorrendo gli articoli ho trovato questi 2 articoli molto curiosi sullo stress, io ho avuto dei periodi di forte stress soprattutto quando ero vicino ad una scadenza molto importante, un esempio è la maturita io nei 3 mesi prima dell'esame di stato ero intrattabile... e mentre leggevo questo art. mi tornavano in mente proprio quei momenti dove se avessi avuto degli strumenti in mano come li posseggo ora molte cose sarebbero finite meglio a cominciare proprio dall'esame di stato...
RispondiElimina